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Ippica & equitazione

21/08/2003 | 15:59

IPPICA: SNAI CHIEDE INTERVENTO ANTITRUST

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ippica snai chiede intervento antitrust

(l.m.) Lo scorso week-end coloro che hanno deciso di affrontare la canicola di questi giorni al fresco dell'aria condizionata delle agenzie ippiche si sono trovati di fronte a una brutta sorpresa. I monitor che di solito trasmettono le immagini delle corse di cavalli ne hanno visti passare molto pochi, qualcosina nel pomeriggio (dall'estero) assolutamente nulla o quasi la sera (solo le corse disputatesi a Montecatini). Questo per una forma di protesta da parte delle società di corse che hanno deciso di negare all'Unire la diffusione per due giorni del segnale televisivo prodotto all'interno degli ippodromi. Sono rimaste all'asciutto anche le ricevitorie collegate al network Sisal Tv che non hanno visto la Tris di sabato sera e le corse Totip che solitamente vengono riproposte nel palinsesto del lunedì. Ciò ha provocato la pronta reazione dello Snai che ha chiesto l'intervento dell'Autorità garante del mercato e della Concorrenza affinché venga verificato se in tale atteggiamento proposto dagli ippodromi, possa essere configurato un abuso di posizione dominante.
Nella richiesta di intervento inviata all'Antitrust, Snai lamenta in primo luogo una forte discriminazione degli scommettitori visto che quelli presenti all'ippodromo hanno potuto vedere  e rivedere le corse e le fasi precorsa; quelli che si sono recati in agenzia non hanno avuto alcun mezzo a disposizione, mentre le scommesse confluiscono tutte in un unico totalizzatore. Inoltre, sempre secondo il Sindacato Nazionale delle Agenzie Ippiche, le società di Corse avrebbero proposto una sorta di agitazione facendone ricadere i costi  su altri soggetti estranei alla vicenda (i gestori delle sale e gli scommettitori) mentre le loro società ne avrebbero indirettamente tratto un guadagno (maggior gente all'ippodromo e maggior volume di gioco sul campo con conseguente diversa ripartizione dei proventi delle scommesse). Più corretto sarebbe stato, se di protesta doveva trattarsi, la completa astensione dell'attività da parte degli ippodromi.

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