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Gratta e Vinci

10/11/2009 | 17:56

RICORSO GARA GRATTA E VINCI: SISAL CHIEDE RINVIO ATTI ALLA CORTE DI GIUSTIZIA UE

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 (p.g.) Annullare il bando di gara per i Gratta e Vinci e, se necessario, rimettere gli atti alla Corte di Giustizia Europea. E' quanto chiede la Sisal nel ricorso presentato al Tar Lazio, che verrà discusso domani in Camera di Consiglio. Secondo la Sisal, è stato tradito il fine iniziale perseguito dal legislatore, ovvero "garantire una maggiore concorrenzialità attraverso procedure aperte, competitive e non discriminatorie, nonchè l'apertura del mercato ad altri operatori di settore" per una maggiore capillarità della distribuzione. Una tesi che i legali della società rafforzano, in una memoria successiva, con la partecipazione al bando di un unico partecipante, il Consorzio Lotterie, attuale gestore del gioco. La previsione del pagamento di un "diritto di ingresso" per gli aggiudicatari; l'obbligo di istituire entro il 31 dicembre 2010 una rete distributiva capillare esclusiva da almeno 10 mila punti vendita; il mantenimento del diritto per l'attuale concessionario di distribuire fino al 31 gennaio 2012 i gratta e vinci già indetti; la durata della concessione scaglionata in due periodi da cinque e quattro anni, con il subordino del rinnovo a una verifica sul raggiungimento di determinati livelli di quote di mercato. Questi i profili principali nel ricorso presentato da Sisal al Tar Lazio, che renderebbero il Bando di gara per i Gratta e Vinci contrario ai principi di imparzialità e parità di trattamento.
Sisal ha quindi rinunciato al bando di gara pur dopo aver individuato partner industriali e finanziari di primissimo livello, come Poste Italiane e uno dei maggiori istituti di credito italiani.
Nel ricorso della Sisal si fa presente inoltre una illegittimità del bando anche sotto il profilo dei principi comunitari: in particolare quelli di non discriminazione, parità di trattamento, trasparenza, mutuo riconoscimento e proporzionalità. Secondo la Sisal, sulla base di violazioni del diritto comunitario, sarebbe ipotizzabile la disapplicazione di tali disposizioni e si chiede che il Tar, qualora ritenesse di non poter dare indicazioni in materia, sospenda il giudizio e gli atti di gara inviando la necessaria documentazione alla Corte di Giustizia Europea.

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