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Poker & Casinò

12/02/2015 | 15:26

Casinò online: NetEnt sospende servizi a operatori senza concessione italiana, in crisi mercato parallelo da 10 miliardi

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ROMA - Anche il colosso svedese NetEnt ha iniziato a bloccare la fornitura di servizi a casinò online offshore non autorizzati in Italia. E’ quanto emerge dal report annuale alla Borsa di Stoccolma pubblicato questa mattina, nel quale si riconosce da un lato come l’operazione abbia “preso più tempo di quanto anticipato qualche mese fa” ma che – dall’altra parte - continua il lavoro “accanto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per spingere gli operatori internazionali con un business italiana ad acquisire una concessione online". “Gli accordi con casinò offshore sono terminati e ciò potrebbe avere un impatto negativo sui conti”, prosegue la nota. La società svedese ha annunciato profitti netti nel 2014 pari a 167 milioni di euro, che la mettono al riparo anche da possibili perdite sul fronte italiano nell’anno in corso. NetEnt è stata l’ultimo “big” mondiale della fornitura di servizi – dopo Playtech e Microgaming - a rispondere alla richiesta dei Monopoli di sospendere i servizi a chi non ha licenza, dopo aver garantito che lo stop sarebbe arrivato il primo gennaio 2015. Così non è stato, confermano fonti vicine al dossier, anche perché si è atteso l’esito della sanatoria lanciata dal governo per le agenzie senza autorizzazione, alcune delle quali – Goldbet, Planetwin365 e Betaland che hanno aderito al condono sono tra queste - utilizzavano prodotti NetEnt. Ora, però, si procederà a tappe forzate: entro la fine del mese saranno disattivati tre operatori maltesi con un solido business (non autorizzato) italiano, che già stanno cercando un fornitore alternativo per continuare a vendere - senza autorizzazione statale - i giochi da casinò in Italia. La strategia dei Monopoli di Stato, che hanno puntato sullo stop alle piattaforme di servizi accanto all’oscuramento dei siti non autorizzati, ha già portato risultati concreti: nell’ultimo anno, il mercato legale ha recuperato circa il 15% di giro d’affari, sottraendolo direttamente ai casinò offshore, ai quali una stima dell’advisor inglese Ficom leisure assegnava un fatturato annuo di oltre 250 milioni di euro, più o meno come quello gestito ora dai concessionari, e una raccolta vicina ai 10 miliardi di euro. Un vero e proprio mercato parallelo, che ora – senza i prodotti di NetEnt, Playtech e Microgaming – rischia di entrare in crisi.    
NT/Agipro

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