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Poker & Casinò

14/03/2013 | 09:17

Poker live: 2 milioni di giocatori, 250 milioni di euro, ma non esiste per lo Stato

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poker live 2 milioni di giocatori 250 milioni di euro ma non esiste per lo stato

ROMA - Due milioni di giocatori che frequentano circa 600 sale in tutta Italia, per un tavolo verde che ogni anno - secondo stime delle associazioni di settore - genera un giro d'affari da 250 milioni di euro, ma tutto "fuori controllo": nel senso che i tornei di poker dal vivo (a differenza di quelli online, legalizzati dal 2008) attualmente non possono essere organizzati in Italia, al di fuori dei quattro casinò, come prevede la legge. Nei fatti però, la penisola è costellata di club dove i giocatori si sfidano a Texas Hold'em. Per le forze dell'ordine sono "bische illegali", tant'è che sono sempre più d'attualità le "imbucate" della polizia nei circoli per sospendere i tornei e sequestrare i locali. Gli organizzatori dei tornei e i gestori dei circoli spingono invece sulla dimensione sportiva di questo gioco, nel quale l'abilità conta più della fortuna. E a questi ultimi spesso la giustizia italiana ha dato ragione: dopo il sequestro delle sale e il ricorso al Tar, i tribunali amministrativi in molte regioni hanno ordinato la riapertura dei circoli sostenendo che il "Poker alla Texana" è appunto un gioco d'abilità e non d'azzardo, posto che si pratichi in forma di torneo: si gioca dopo aver pagato una esigua quota d'iscrizione e non si può tornare in gioco una volta eliminati.
La maggior parte dei circoli di poker italiani si concentra in Puglia, Lombardia, Campania e Lazio, con alcune realtà molto grosse a Roma, spiegano ancora le associazioni. Che monitorano il fenomeno anche attraverso la dimensione "social": solo negli eventi live censiti attraverso i social network, che vantano poco meno di 30 mila giocatori al mese, si stima un business da circa 5 milioni di euro ogni trenta giorni. Considerando che i club presenti sui social rappresentano più o meno un quarto del settore, le associazioni calcolano che, in un mese, il poker live raccoglie poco più di 20 milioni, che diventano 250 se rapportati all’intero anno. Cifre che potrebbero raddoppiare o addirittura triplicare se a gestire il settore non fossero piccole associazioni, ma grandi aziende, e soprattutto se il poker live fosse regolamentato e gestito sotto il controllo dello Stato, contribuendo anche ad alimentare le casse erariali. MSC/Agipro

 

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