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18/09/2013 | 11:12

Casinò di Venezia: Comune approva la delibera per privatizzazione casa da gioco

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casinò di venezia comune approva la delibera per privatizzazione casa da gioco

VENEZIA – Un assegno da 110 milioni subito e altri 30 milioni entro il 2015. E' quanto il Comune di Venezia chiede per la vendita del casinò, ma chi lo comprerà dovrà accollarsi anche i 170 milioni di debiti. La discussione in Consiglio Comunale è terminata alle prime luci del mattino e alla fine è passato, con 17 voti favorevoli, il maxiemendamento predisposto dal sindaco Giorgio Orsoni. La delibera emendata alza a 11 milioni – dai precedenti 10 - la quota minima garantita al Comune dal gestore dal terzo anno di esercizio in poi. L'atto dovrà essere approvato dal Viminale, poi si potrà dare il via al bando di gara. L'adsvisor Kpmg aveva inizialmente suggerito una base d'asta di 184 milioni, poi abbassata a 140. Se la gara andrà deserta, il sindaco ha annunciato che procederà a una trattativa privata. Nell'ultima semestrale, gli incassi del casinò di Venezia sono scesi del 7,6%, con una raccolta complessiva di 56 milioni. CR/Agipro
 

Casinò di Venezia, Orsoni (Sindaco): “Bando in tempi brevi, privatizzazione nell'interesse di tutti”

VENEZIA - “Un’operazione che guarda all’interesse della città, dell’azienda e dei lavoratori”. Così il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ha commentato l’approvazione, da parte del Consiglio comunale, della proposta di delibera di Giunta sulla concessione a un soggetto privato, da individuare attraverso un bando, della gestione del Casinò di Venezia. Con l’approvazione della delibera il Consiglio avvia la fase centrale della procedura, con la prossima pubblicazione del bando di gara che avverrà subito dopo l’autorizzazione del Ministero dell’Interno.
Il sindaco - nel corso dei suoi interventi in aula - ha spiegato le ragioni che hanno mosso l’Amministrazione verso l’affidamento a un terzo, analizzando i profili di un contesto profondamente mutato negli ultimi anni rispetto alla situazione di sostanziale monopolio in cui agivano le case da gioco italiane, convenendo con i consiglieri sulla necessità di un rilancio della casa da gioco veneziana attraverso un gestore con la capacità anche finanziaria di investire per il suo rilancio, che salvaguardi l’occupazione, e che sia in grado di guardare ad un mercato internazionale:
“Dobbiamo guardare responsabilmente al futuro di questa azienda e dei suoi dipendenti, e preservarla da una crisi certa. Con i sindacati – ha dichiarato Orsoni - abbiamo avviato un’interlocuzione seria che ha determinato un’intesa: un’azienda che non va bene non fa gli interessi dei lavoratori. È per questo che dobbiamo cambiare la prospettiva industriale ed affidare la gestione ad un operatore internazionale specializzato che dovrà essere forte, capace e competente. Il beneficio alla città è chiaro: nessuna svendita si sta attuando, ma al contrario quest’Amministrazione ha attivato un’operazione che consente di guardare con fiducia allo sviluppo di questa azienda nell’interesse di tutti”, ha concluso il sindaco di Venezia. CR/Agipro

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