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Poker & Casinò

11/09/2013 | 17:35

Poker online: bancarotta Full Tilt, due milioni di euro in rimborsi diventano bonus

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poker online bancarotta full tilt due milioni di euro in rimborsi diventano bonus

ROMA - Hanno investito i soldi giocando a poker su siti non autorizzati in Italia, ma i fondi depositati sui loro conti online sono andati in fumo. Un inconveniente da circa due milioni di euro per i giocatori italiani che, fino al 2011, per le loro partite avevano scelto la poker room Full Tilt, una delle più note a livello internazionale ma senza una licenza per la raccolta di gioco in Italia: le partite su quel sito, dunque, secondo la normativa italiana erano illegali.

IL BLACK FRIDAY - La svolta della vicenda per i player nostrani è arrivata il 15 aprile del 2011, nel  cosiddetto "Black Friday" del poker, ma la conclusione della vicenda è arrivata solo pochi giorni fa. Due anni fa, l'FBI - su ordine del Department of Justice statunitense - oscurò il sito di Full Tilt, assieme a quelli di altre poker room, perché operavano negli Stati Uniti in contrasto con le leggi federali, che di fatto vietavano il gioco online negli Usa. Contemporaneamente, la società finì in bancarotta dopo la scoperta che tutto il business si reggeva su un sofisticata catena di Sant’Antonio. Poi, a cascata, arrivò la revoca della licenza online a operare per Full Tilt da parte dell'Alderney Gambling Control Commission, con conseguente blocco delle attività a livello mondiale.

ARRIVA POKERSTARS - Un blocco che ha determinato anche il congelamento dei fondi dei player in tutto il pianeta. Per molti di loro la situazione si è risolta con l'intervento di un altro gigante del poker online, Pokerstars, che ha rilevato Full Tilt e preso l'impegno con la giustizia Usa di rimborsare i player statunitensi e quelli degli altri Paesi, laddove il pagamento fosse "conforme alla normativa applicabile". Così è avvenuto in Francia, dove Full Tilt aveva una regolare licenza al momento del blocco, ma non in Italia. Perché, si legge in una nota di Pokerstars, “qualsiasi pagamento a favore dei giocatori italiani sarebbe considerato una violazione di leggi penali". In Italia, Full Tilt offriva i propri giochi "senza una concessione italiana emessa da AAMS. Tale condotta è punita penalmente dall'articolo 4 della Legge 401/1989 che sanziona penalmente anche la condotta dei giocatori", continua nella nota inviata ai player Pokerstars. La quale è arrivata alla conclusione di non poter rimborsare i giocatori dopo aver consultato diversi esperti legali, un team di professionisti del poker, l’Agenzia delle Dogane - che supervisiona il gioco online in Italia - e la Banca d'Italia.

BONUS PER I GIOCATORI - E allora che fine faranno i due milioni di euro che si prevedeva di rimborsare a chi aveva il proprio conto bloccato? Pokerstars ha deciso di "rimetterli in gioco" e a usufruirne sarà tutta la community italiana del poker, visto che la room utilizzerà la cifra prevista per il rimborso per iniziative promozionali come l'aumento dei montepremi e l'organizzazione di tornei gratuiti. Una decisione legalmente ineccepibile ma che per i pokeristi con il conto gioco Full Tilt – ora scatenati su Forum e social network - ha il sapore della beffa. AG/Agipro

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