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06/08/2004 | 15:35

APPARECCHI DA DIVERTIMENTO E INTRATTENIMENTO: LE OFFERTE DEI CONCESSIONARI

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apparecchi da divertimento e intrattenimento le offerte dei concessionari
(p.g.) Per gli apparecchi da divertimento e intrattenimento, che dallo scorso primo maggio hanno definitivamente sostituito i videopoker, sta per giungere il momento definitiva operatività. Il rush finale dell'operazione messa in campo da Aams - che consentirà a dieci operatori di gestire il settore dei videogiochi - prende il via lo scorso 20 aprile 2004, data in cui è avvenuta la pubblicazione del bando di gara per la messa in rete degli apparecchi “comma 6” articolo 110 TULPS (Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza) che stabilisce – tra i requisiti previsti - un costo massimo per partita di 50 cent, vincita massima di 50 euro, nessun riferimento al gioco del poker. Lo scorso 30 giugno i Monopoli hanno diffuso la lista dei dieci candidati selezionati come concessionari: Cirsa, Sisal, Snai ed altre sette raggruppamenti temporanei d’impresa che hanno rispettivamente come mandatarie Lottomatica, Cos Communication, Franco Distribution, HBG, Atlantis World, Citec e Gtech. Ai candidati è stato rilasciato in data 26 luglio 2004 il nullaosta per la gestione e conduzione della messa in rete. Il prossimo 29 agosto scadrà invece il termine ultimo per richiedere il collegamento alla rete per apparecchi installati prima della individuazione dei concessionari; a settembre, per la precisione lunedì 13, avverrà il collaudo per accertarsi che ciascuno dei concessionari abbia regolarmente predisposto la messa in funzione della rete di collegamento. Il 31 ottobre sarà invece la data fatidica in cui obbligatoriamente tutti gli apparecchi dovranno essere collegati. Ma quale è, quantitativamente parlando, la situazione degli apparecchi in Italia? I dati forniti da Piazza Mastai (aggiornati al 7 luglio scorso e pubblicati sul mensile edito dall’Aams “Il punto vincente”) indicano che in tutta la penisola gli apparecchi che hanno già ottenuto il nulla osta per la messa in esercizio sono 90.103: prima della regolamentazione erano circa 700 mila le macchinette operative in Italia, ma non producevano introiti fiscali ed erano spesso percepite come una "minaccia" per le famiglie. Malgrado le resistenze (ultimo in ordine di tempo, il ricorso presentato al Tar del Lazio da 100 gestori, in contrasto con la decisione dei Monopoli di rilasciare il nulla osta direttamente al concessionario) il progetto Aams sta andando in porto. Sotto il profilo della distribuzione, la regione che conta il maggior numero di apparecchi (in termini assoluti) è la Lombardia, dove ne sono installati oltre 23 mila. Subito dopo troviamo l’Emilia Romagna, dove il numero delle “macchinette” supera di poco le 10 mila unità. Il Lazio si attesta a quota 9 mila e oltre, mentre Toscana e Campania non raggiungono per poco le 5 mila unità. Da qui ad ottobre i dati certamente muteranno, ma già adesso in molti hanno deciso di “puntare” sulla nuova frontiera del divertimento automatico. I gestori avranno un’ampia possibilità di scelta per decidere a quale concessionario “votarsi”. I dati pubblicati dai Monopoli sulla Gazzetta Ufficiale del 30 giugno scorso riportano la differenziata tipologia delle offerte: ai gestori che sceglieranno Snai come provider per la messa in rete verrà chiesto un corrispettivo dell’1% sulla raccolta di ogni singolo apparecchio. Leggermente più elevate risultano invece le richieste di Gtech (2%), Cos (2,50%) e Lottomatica (2,60%), mentre Cirsa, Citec e Sisal fissano la percentuale al 3%. La Hbg, altra mandataria di un R.T.I. (raggruppamento temporaneo di impresa), oltre alla percentuale del 3%, chiede un contributo una tantum di “attivazione” pari a 150 euro, la stessa cifra richiesta da Franco e da Atlantis, a cui va aggiunta la consueta percentuale fissa sugli incassi, rispettivamente pari all’1,80% e allo 0,30%, oltre ad un ulteriore contributo annuo (300 euro annuali per Franco, 600 euro per Atlantis). A quanto pare dunque l’offerta più vantaggiosa pare arrivare dal Sindacato delle Agenzie Ippiche, anche se ovviamente gli altri concessionari, a fronte di condizioni più onerose per i gestori, comprenderanno nelle offerte dei “surplus” e dei benefici accessori. E’ quanto sperano gli operatori.

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