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Slot & Vlt

09/11/2006 | 17:41

CASO BLACK SLOT, ASSOSLOT CHIEDE INTERVENTO CHIARIFICATORE

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caso black slot assoslot chiede intervento chiarificatore

(c.s.) ROMA - "Assoslot ritiene opportuno richiedere con urgenza un intervento del Governo o del Legislatore, anche in sede di interpretazione autentica della normativa sui giochi, perchè deve esser chiaro che nel settore dei giochi e nell’interpretazione dell’art. 110 TULPS non può sussistere incertezza e divergenza di interpretazioni tra chi governa e regola i giochi (AAMS), chi deve far applicare le leggi (magistratura ed organi di polizia) e chi deve rispettarle (concessionari, gestori ed esercenti)".
E' quanto riporta un comunicato emesso dall'associazione, al termine della sua ultima riunione, in merito alla vicenda "black slot".
"La scheda di gioco “black slot”- si legge - risulta esser stata regolarmente omologata da AAMS ai sensi dell’art. 22 legge 289/02 e delle regole tecniche emanate da AAMS in conformità a tale normativa, ragion per cui gli apparecchi da intrattenimento che montano tali schede dovrebbero pacificamente rientrare nel novero delle attività di “gioco lecito”, come disciplinate dall’art. 110 TULPS".
"Sembra che i provvedimenti emanati dalla Procura della Repubblica di Venezia dai magistrati inquirenti - è riportato ancora nel documento - non ritengano la liceità del gioco, disapplicando di fatto gli atti amministrativi emanati da AAMS e ritenendo comunque che le caratteristiche del gioco (per come sembrerebbero emergere dalle verifiche effettuate) non coincidano con i parametri previsti dall’art. 110 TULPS, prevalendo l’elemento puramente aleatorio rispetto alla componente “intrattenimento” e ritenendo pertanto che si tratti pur sempre di un gioco d’azzardo.
Tale posizione della magistrature inquirente sembra esser fortemente in contrasto con la costante evoluzione normativa nel settore dei giochi, ove si consideri peraltro che proprio di recente con l’emanazione del cd Decreto “Bersani” si è puntato con l’art. 38 ad  una notevole espansione dell’ambito dei giochi leciti (tant’è che si anche parlato di “britannizzazione del gioco” per evocare l’ampiezza di giochi che dovrebbero esser consentiti a seguito degli emanandi regolamenti)".
"Ciò che preoccupa fortemente Assoslot - si legge ancora - è la massiccia presenza e diffusione delle schede di gioco “black slot” nel parco macchine dei nostri associati, a fronte dell’incertezza normativa di riferimento, che potrebbe da qui a breve arrecare danni gravissimi all’intero comparto (concessionari e gestori), nonché evidenti profili di danno erariale per il minor gettito fiscale che deriverebbe dalle azioni intraprese dalla magistratura inquirente.

 

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