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10/07/2007 | 17:14

SEQUESTRO NEWSLOT: PER A.C.A.D.I A RISCHIO LO SVILUPPO DELL’INTERO SETTORE

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sequestro newslot per a c a d i a rischio lo sviluppo dellintero settore
A.C.A.D.I. - Associazione Concessionari Apparecchi da Intrattenimento di cui fanno parte Cirsa Italia, Codere Network, Cogetech, G.Matica, Lottomatica Videolot Rete e Sisal Slot - a seguito dell’emanazione del decreto di sequestro preventivo da parte della Procura della Repubblica di Venezia – sottolinea che tale azione potrebbe provocare la crisi del comparto degli apparecchi da intrattenimento, con inevitabili conseguenze sull’intero settore dei giochi pubblici.   L’attuazione del provvedimento della magistratura porterebbe, infatti, al ritiro di oltre 105.000 apparecchi di gioco, vale a dire più del 40% degli apparecchi attualmente installati sul territorio nazionale, ed il 60%-70% del fatturato e – quindi – del PREU. Ciò comporterebbe un’immediata e considerevole riduzione delle entrate erariali: nel 2006, la raccolta del settore è stata di 15,5 miliardi di euro (pari al 50% dell’intero settore dei giochi pubblici in Italia) e il gettito erariale di 2 miliardi annui. La perdita minacciata è quindi di 1,2 – 1,4 miliardi di euro visto che il mercato non ha la capacità produttiva per sostituire gli apparecchi. La rottamazione o il sequestro porterebbero infatti ad una contrazione della raccolta erariale del PREU stimabile attorno ai 120 milioni di euro al mese, generando anche una grave crisi occupazionale in un comparto che coinvolge circa 7.000 aziende, 70.000 addetti e circa 140.000 esercizi pubblici.   Peraltro va sottolineato che l’iniziativa della magistratura riguarda tutti apparecchi correttamente omologati dagli enti certificatori selezionati da AAMS. Questo significa che si sta mettendo in discussione il processo di certificazione e la liceità delle Comma 6 e si stanno penalizzando gli investimenti fatti dagli operatori in relazione a modelli certificati e perciò fino ad oggi ritenuti legali. Si ricorda che i circa 105.000 apparecchi soggetti al provvedimento equivalgono ad un investimento di 275 milioni di euro.   E’ del tutto evidente che il sequestro non consentirebbe la reale sostituzione degli apparecchi e favorirebbe il riaffermarsi del gioco illecito nei punti vendita a causa del dimezzarsi del numero di apparecchi legali “Comma 6”.   Alla luce di queste osservazioni, è necessario che sia quanto prima accertata in modo definitivo la corrispondenza di tali modelli alle regole di funzionamento previste per le Comma 6 e, in caso di discordanza, sia previsto: -         un periodo di almeno 18 mesi per la dismissione degli apparecchi, -         la riapertura dei termini di rilascio di nulla osta di distribuzione per gli apparecchi “Comma 6”, -         ogni possibile azione volta ad accelerare l’ingresso sul mercato dei nuovi apparecchi “Comma 6 a)” -         e, soprattutto, un intervento normativo che porti definitiva chiarezza sulla liceità delle Comma 6 e dell’intero comparto.   Maggi “La mancata chiarezza interpretativa sulla liceità di fondo delle Comma 6 è una contraddizione inammissibile nella gestione del gioco pubblico da parte dello Stato, in particolare visti gli interessi di ordine pubblico ed economici del settore. Negli ultimi 4 anni, a cavallo tra Governi diversi, il legislatore ha definito il sistema e stabilito le sue regole perseguendo sempre obiettivi ben precisi che vengono continuamente messi in discussione con attacchi al regime concessorio che è invece il migliore strumento di controllo di tutto il mercato.”

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