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28/08/2009 | 18:53

VIDEOLOTTERIES - FRANZOSO (ASTRO): "TROPPO BLANDE LE SANZIONI PER IL GIOCO ILLEGALE"

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videolotteries franzoso astro troppo blande le sanzioni per il gioco illegale
 (red.) Cosa significa installare 50.000 apparecchi autorizzati e promettere 5000 euro di vincita, oltre alla eventualità di un jackpot (100.000 euro per quello di sala, 500.000 per quello di sistema)?
E' quanto si chiede Michele Franzoso, legale di Assotrattenimento, in una nota che cerca di fare chiarezza sull'impatto giuridico che l'arrivo delle Videolotteries avrà sul settore del gioco. Franzoso ripercorre le tappe che hanno portato alla emanazione in tempi brevi della regolamentazione per le VLT, resa possibile prendendo in prestito "la competenza degli specialisti internazionali". La regolamentazione è divisibile in due grandi filoni: "Da un lato si decide il regime tributario, dall’altro lato si decide dove piazzare le VLT e quali caratteristiche debba avere il sistema di gioco da remoto". "Non si rappresenta tutto ciò per sminuire le difficoltà e i problemi (comunque consistenti) che l’Amministrazione Italiana ha dovuto risolvere - dice il legale - costituendo semmai un merito l’aver saputo rapidamente far tesoro della scienza altrui". "Se da un lato l’Italia si appresta ad essere per il gioco di sorte a premio un Paese “di avanguardia”, in grado di far impallidire gli oramai “ingessati” Paesi anglosassoni - si legge nella nota pubblicata sul sito dell'associazione, www.assotrattenimento.com - quello che non si spiega è la “frivolezza sanzionatoria” applicata a chi si dovesse permettere di “eludere” i preventivi permessi e i successivi oneri connessi all’esercizio autorizzato dal gioco, offrendo al pubblico “imitazioni” del gioco lecito".
Gli illeciti nel settore del gioco sarebbero infatti puniti solamente con "un’ammenda del codice penale che si prescrive in sei anni e da una sanzione pecuniaria amministrativa di pochi spiccioli". Secondo Franzoso sarebbe ancora in atto una "confusione tra i concetti di Casinò, gioco d’azzardo, e gioco lecito", che priva ancora il Paese di uno strumento, indispensabile per tutelare gli operatori economici "che, da soli, garantiscono ogni anno la copertura di un settimo di finanziaria”.
Attualmente il Codice Penale sembra legato "esclusivamente all’esigenza di sanzionare chi voglia “emulare” i Casinò (entità territoriale sottratta alla giurisdizione penale per i reato di gioco d’azzardo), allestendo bische clandestine", mentre è necessario "un assetto normativo che tuteli il gioco lecito in quanto tale ed in quanto autorizzato, in grado di fungere da serio deterrente per chiunque lo emuli al di fuori del regime concessorio".

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