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24/03/2005 | 13:10

VIDEOPOKER: A ROMA MAXI SEQUESTRO DI APPARECCHI COMMA 6 MODIFICATI

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videopoker a roma maxi sequestro di apparecchi comma 6 modificati

(d.n.) ROMA - La Polizia Amministrativa della Questura di Roma ha messo a segno un duro colpo al gioco d’azzardo illecito nella Capitale. Sono 180 gli apparecchi sequestrati in 35 diversi esercizi tra bar, circoli privati e sale da gioco. La maxi truffa ai danni dello Stato era stata organizzata da un quarantenne imprenditore di Galatina, in provincia di Lecce, con diversi precedenti penali alle spalle, il quale riusciva a procurarsi le necessarie autorizzazioni da parte dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato – che gestisce per mezzo di dieci concessionari la rete degli apparecchi da intrattenimento comma 6 art. 110 Tulps – non solo rilasciando false dichiarazioni, ma addirittura sottoponendo a omologazione prototipi del tutto diversi da quelli che realmente produceva.
La truffa era tanto semplice quanto efficace. Il sistema prevedeva la sostituzione delle schede all’interno degli apparecchi, che in tal modo diventavano dei veri e propri videopoker. In alcuni casi, inoltre, il gioco illegale era attivato servendosi di telecomandi azionati dagli stessi gestori dei locali. L’imprenditore pugliese commercializzava gli apparecchi truccati a diversi noleggiatori, i quali a loro volta li installavano negli esercizi pubblici, trovando a volte la complicità degli stessi gestori, anche se in alcuni casi è stata riscontrata l’assoluta non conoscenza dell’illecito.
La Polizia è giunta al sequestro a seguito di una serie di controlli effettuati a campione in alcuni esercizi della Capitale. Le irregolarità degli apparecchi sono state riscontrate in alcuni locali dei quartieri romani di Montesacro, Nomentano, Talenti, Centocelle, Trastevere e Tuscolano, ma anche in alcune zone della provincia di Roma. Come dichiarato ad Agipro da Giuseppe Italia, Dirigente della Sezione Polizia Amministrativa, “il giro d’affari giornaliero di ogni singola macchinetta illecita ammontava a circa 10 mila euro. Inoltre, gli apparecchi modificati riducevano sensibilmente la percentuale di vincita al giocatore, che per legge dovrebbe invece attestarsi al 75 % su un ciclo di 14 mila partite. Riteniamo comunque che gli apparecchi illegali siano molti di più di quelli sequestrati in questa operazione, e sparsi in numerose città d’Italia. L’inchiesta è sicuramente destinata ad allargarsi a macchia d’olio in tutto il Paese. Abbiamo già dato disposizione alle altre Questure di intraprendere azioni di controllo”.
A seguito della maxi operazione, la Questura di Roma ha sospeso le licenze per cinque giorni a 17 bar e a 1 circolo privato, mentre in 3 casi si è proceduto alla soppressione dell’attività nei confronti di circoli privati completamente abusivi, nei quali si effettuava esclusivamente gioco illegale. Altre 8 ditte, infine, hanno subito analoghi provvedimenti di sospensione per attività illecita.

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