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06/07/2005 | 14:41

VIDEOPOKER: I NUMERI DELL'OPERAZIONE DELLA GDF

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(c.r.) La maxi operazione della Guardia di Finanza è stata condotta attraverso l’attivazione di 530 reparti territoriali ubicati in tutta Italia e con l’impiego complessivo di circa 2000 uomini. Dalla giornata di ieri sono stati oltre 45.000 i controlli effettuati su apparecchi e schede gioco presso 6.500 esercizi pubblici con svariate migliaia di apparecchi illegali da sequestrare.
L’illecito traffico miliardario scoperto dalle Fiamme Gialle di Biella ha portato all’individuazione di un affiatato sodalizio criminale operante su tutto il territorio nazionale, costituito da concessionari, gestori, noleggiatori, programmatori informatici e procacciatori di clienti interessati alla manomissione delle apparecchiature. Ventuno persone sono state colpite da ordinanze di custodia cautelare in carcere, 20 delle quali regolarmente eseguite alcune ore fa in Piemonte, Lombardia, Toscana, Campania, Sardegna e Puglia. Quarantasette sono le persone sinora indagate, 100 le perquisizioni condotte dalla Guardia di Finanza sul territorio nazionale tra domiciliari (47) e presso le sedi delle società coinvolte (53), tutte eseguite contemporaneamente.
Gli arrestati devono rispondere di associazione per delinquere (art. 416 c.p.) finalizzata a commettere i reati di frode informatica ai danni dei Monopoli di Stato, alterazione del contenuto di comunicazioni informatiche, truffa aggravata, modifica contabilità apparecchiature di gioco (110 comma 6 TULPS), gioco d’azzardo.

I PARTICOLARI TECNICI DELLA MAXI TRUFFA SCOPERTA DALLA GDF

La truffa operata dall’organizzazione delinquenziale operante su tutto il territorio nazionale era articolata nel seguente modo: con un programma informatico abilmente realizzato, caricato su un personal computer, venivano azzerate, senza intaccare i sigilli, le schede da gioco inserite nelle “slot machine” prima di essere collegate on line – così come previsto dalla legge – con l’Amministrazione dei Monopoli; successivamente, collegati on line gli apparecchi al terminale dei Monopoli di Stato, veniva sostituito il cavo di collegamento con un cavo di connessione per porta seriale da computer contenente una piccola scheda elettronica delle dimensioni di circa 4 centimetri di lunghezza per due di larghezza, che consentiva al gestore di inviare parzialmente all’Amministrazione Finanziaria l’ammontare delle giocate eseguite in frode dell’imposta dovuta. L’installatore riscuoteva per tali servizi un compenso di circa 1.500 euro per ogni macchina azzerata e di circa 3.000 euro per singolo cavo.
L’organizzazione, inoltre, forniva schede da gioco opportunamente alterate nelle memorie e p.c. palmari artatamente modificati nel software onde consentire l’utilizzo da parte dei noleggiatori e la diffusione del gioco d’azzardo nei pubblici esercizi di tutta Italia.

150 MILA APPARECCHI ILLEGALI, PER UN VOLUME DI GIOCO DI 10,5 MILIARDI DI EURO

All’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato – si legge in un comunicato della Guardia di Finanza - risultano operativi 162.859 apparecchi ex art. 110 TULPS comma 6 (Slot Machine), tutti destinatari di prescritto “nulla osta” alla messa in esercizio, che hanno contabilmente totalizzato – secondo i riscontri ufficiali forniti dai Monopoli di Stato –giocate per complessivi 3,8 miliardi di euro.
In base all’indagine condotta dalle Fiamme Gialle risultano invece operanti illegalmente ulteriori 150.000 apparecchi della specie, a ciascuno dei quali i Monopoli hanno rilasciato il solo “nulla osta” alla distribuzione, ma non anche quello relativo alla messa in esercizio.
Benché non ancora accertato dalla Guardia di Finanza, altre 123.121 Slot Machine, anch’esse destinatarie del solo “nulla osta” alla distribuzione potrebbero verosimilmente – come le suddette 150.000 – essere state poste illegalmente in esercizio senza alcun controllo dei Monopoli di Stato.
Inoltre, con riferimento ai regolarmente installati 162.859 apparecchi, il 40% di essi è in realtà alterato, nel senso che, attraverso un cavetto telematico modificato, soltanto una parte delle giocate realmente effettuate viene registrata dai Monopoli.
In definitiva, secondo stime alquanto prudenziali da parte della Guardia di Finanza, l’effettivo volume di giocate totalizzate dagli apparecchi ex comma 6 è stato, quindi, pari a 10,5 miliardi di euro in luogo dei 3,8 miliardi di euro ufficialmente contabilizzati dai Monopoli di Stato.

APPARECCHI ILLEGALI, DANNO ALLO STATO PER 5,5 MILIARDI DI EURO

Nel corso delle indagini, che hanno tenuto conto anche degli apparecchi comma 7 c (videogiochi), è emerso un effettivo volume di giocate pari a 43,5 miliardi di euro, di cui soltanto 3,8 miliardi di euro sono stati ufficialmente contabilizzati dai Monopoli nel 2004. Infatti, applicando l’imposta del 13,5%, lo Stato ha incassato poco più di 500 milioni di euro in luogo di circa 6 miliardi di euro che avrebbe dovuto percepire se le giocate fossero state tutte regolarmente effettuate attraverso il corretto utilizzo delle apparecchiature previste dal comma 6 110 Tulps.

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